13.06.2017, ROMA

Casa delle Letterature

Piazza dell’Orologio 3,

Annaclaudia Cartoni, Maurizio Faggioni, Barbara Massimilla, Marcello Orzalesi

dialogano con la nostra socia Lucia Aite

in occasione dell’uscita del suo libro

IL DOLORE ALLE SOGLIE DELLA VITA

Dilemmi etici e necessità del dialogo in terapia Intensiva neonatale

Il dolore alle soglie della vita a cura di Lucia Aite Bollati Boringhierei 2017

C’è un luogo dove la vita nascente è contigua alla morte: la Terapia Intensiva Neonatale. In questo limbo tra non-vita e non-morte, saturo di sofferenza, emozioni, affetti, sono esposti a profonde lacerazioni sia i genitori dei neonati ricoverati, tormentati dal timore delle perdita, sia i curanti, chiamati a integrare la spinta istintiva a salvare a tutti i costi i piccoli pazienti con la necessità di valutare fino in fondo quale sia il loro bene.

Il dilemma con cui l’èquipe si confronta è decidere se iniziare e continuare i trattamenti intensivi o mettere in atto forme di desistenza terapeutica – astensione, sospensione – volte a favorire la qualità della vita, piuttosto che la sua durata, in neonati con patologie severe e a evoluzione invalidante, o con prognosi infausta. In un contesto cosi’ angoscioso e problematico, decidere cio’ che è appropriato sotto il profilo etico-clinico implica il dare voce a madri e padri e diritto di cittadinanza ai vissuti, ai dubbi, alle incertezze di medici e infermieri che una cultura finalizzata solo all’operatività e all’emergenza estromette dalla formazione protocollare.

Per consentire a tutti i soggetti coinvolti di elaborare la quotidiana esperienza di liminalità che si trovano a condividere, la psicoterapeuta Lucia Aite alcuni anni fa ha promosso l’avvio, presso il Dipartimento di Neonatologia Medica e Chirurgica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, di una pratica innovativa unica in Europa: i periodici “incontri a più voci” tra operatori e genitori, con il contributo di un bioeticista. L’efficacia del metodo dialogico che contempera sentire e pensare è testimoniata dai casi qui narrati, commentati da figure diverse, come bioeticisti, filofofi, psicologi. (dalla 4a di copertina)